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domenica 6 aprile 2014

Longevità - Blue zones in Sardinia



Sardinian Men

In a cluster of villages in the mountains of central Sardinia, residents enjoy extraordinary longevity, particularly among males. Have genetics and lifestyle played a central role? Dan Buettner traveled to the Italian island to learn what makes Sardinians—especially those in the central region of Barbagia—some of the longest-lived people in the world.

Here, men pass a mural depicting a village procession. By keeping active, many men stay healthy longer. The unique geographic properties of central Sardinia—rocky, sun-beaten terrain not suited for large-scale farming—meant that over the centuries, shepherding offered the best profession. Walking five miles or more a day as Sardinian shepherds do provides cardiovascular benefits and has a positive effect on muscle and bone metabolism without the joint-pounding of running marathons or triathlons.

http://travel.nationalgeographic.com/travel/happiest-places/blue-zones-sardinia-photos/

Questo è uno dei tanti articoli che da parecchio tempo compaiono sulla rete relativamente alla longevità dei sardi.


Infatti sempre più spesso si parla di "blue zones" ossia quelle parti di mondo in cui la popolazione raggiunge tranquillamente il secolo. La Sardegna è una di quei luoghi in cui si vive di più. Ne fanno inoltre parte Ikaria in Grecia, Loma Linda in California, Okinawa in Giappone e la Costa Rica . Questi luoghi hanno in comune la scarsa diffusione del fumo, la priorità alla famiglia, l'attività fisica continua e intensa poiché le zone sono scoscese e costringono a camminate dispendiose, una vita sociale importante e un'alimentazione basata fondamentalmente su frutta, verdura e cereali. Molti si chiedono se la genetica e lo stile di vita giochino un ruolo fondamentale......... Un americano Dan Buettner ha percorso la nostra isola per capire cosa renda i sardi e soprattutto quelli della parte centrale come la Barbagia e l'Ogliastra i luoghi in cui si trovano in base al numero della popolazione , il numero di persone più longeve del mondo.

Il segreto sta forse nelle caratteristiche uniche geografiche della Sardegna. Un terreno montuoso, soleggiato e non adatto tanto all'agricoltura ma super-adatto alla pastorizia. Le lunghe distanze da percorrere per raggiungere i pascoli, il terreno impervio, un'aria e l'alimentazione naturale hanno certamente creato un effetto positivo sia sul metabolismo che sul sistema osseo muscolare, facendo in modo da creare suo malgrado degli ottimi atleti anche senza le attuali palestre.

Anche a Sadali, nel nostro piccolo, vi sono stati diversi centenari e tanti si sono avvicinati al secolo. Come detto prima, sono tanti gli elementi che concorrono a far stare bene le persone......certamente il nostro meraviglioso paese e soprattutto il centro storico fa in modo di migliorare il vivere quotidiano. Numerosi nostri "grandi" concittadini vivono serenamente, dedicandosi alle attività che portano avanti come nel passato. 


Qui di seguito i loro volti e il loro sorriso..........


.                                          ..

 zio Peppino con la moglie Margherita che mangiano allegramente con parenti e amici

                                           

 un'altro Peppino che serenamente passeggia

                                         

 una signora che si avvia alla messa giornaliera

                                           
           
 mentre zia Margherita va a trovare zia Ada

                                 

  che con le sue forbici da potare decide di ripulire le piante

                                       

Dall'altra parte zia Cecilia che si reca ai lavatoi pubblici.........non perchè non abbia la lavatrice!!!! ma perchè a suo dire "esti tottu una attra cosa"!!!! Li c'è l'acqua fresca appena uscita dalla montagna, fresca d'estate e calda d'inverno........poi trova sempre qualcuno che come lei ama raccontare e chiacchierare........

                                 

Zia Mundicca e Peppina Cuboni in disegno a ricordare le loro passeggiate a memoria di quei tempi lontani.
Ci hanno lasciato ormai da circa un decennio o poco più, ma narratrici di un passato ricco di fatica, fame e amore.
                                 
         
Mio padre Antonio che per tenersi in forma si zappa il terreno per preparare l'orto

                                  

 sotto l'occhio vigile e severo di mia mamma Giovanna.

                                   

Qualcuna si cimenta in ruoli mai assunti, zia Erminia e Anna, come attrici nell'unico film girato in paese, "Per Sofia" 
                                  

e nel frattempo zia Maria torna a piedi lungo la salita dopo aver accudito l'orto vicino a Sa Bonifica.

                                 

Dolce immagine del mio vicino di casa zio Sebastiano che aveva l'abitudine di affacciarsi e chiacchierare con i passanti, sempre accompagnato dalla moglie Maria. 


Ecco quindi le immagini di alcune persone con qualche anno più di me. Come vedete lo stile di vita, sicuramente l'attività agricola e pastorale hanno ricoperto un ruolo incisivo per il raggiungimento di quel traguardo. Non va certamente dimenticata una alimentazione che fino agli anni '50 era caratterizzata da un largo consumo di cibi fermentati e a basso indice glicemico, come ad esempio il pane a fermentazione naturale o a pasta acida, povera di zuccheri semplici, ricca di acido lattico e amido che può aver contribuito a mantenere basso il rischio di diabete. Anche un moderato consumo di vino rosso può aver avuto un ruolo protettivo verso le malattie cardiovascolari.

 

Si dice tanto, si cerca in tutti i modi di capire quale sia il segreto........ma un fattore che accomuna i nostri "grandi" concittadini è senza dubbio l'acqua che scorre costantemente e copiosamente nel centro storico, culla della nostra comunità!

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