Visualizzazioni totali

martedì 12 gennaio 2016

Il trenino verde della Sardegna- parte prima




Non ricordo esattamente la prima volta che lo vidi
ma ricordo il suo suono lontano
il suo passaggio
il suo muovere l'aria
l'odore del metallo
l'odore del motore che mi avvolgeva.


Sono tanti i ricordi legati soprattutto all'infanzia, quando da bambina mi portavano a Sadali per sfuggire alla calura di una torrida estate cagliaritana,  per trovare un posticino tranquillo in cui le cure familiari, soprattutto quelle di una cara zia all'epoca signorina, che riversava  sui nipotini ed io ero una di loro.
Lei faceva la guardia barriere in un passaggio a livello in prossimità del paese.
Faceva di tutto per non portarmici, mi raccontava bugie alle quali inizialmente credevo, ma che duravano poco e a cui subito lei non riusciva più a dire di no.
Forse il ricordo iniziale è stato quello metallico, ero convinta che il treno avesse lo stesso sapore di quella lunga chiave di ferro della minuscola casetta in cui lei, anche per intere giornate, aspettava paziente  il suo passaggio.Certamente non era igenico fare il percorso da casa al passaggio a livello con una chiave in bocca, ora non sarebbe accettabile, ma all'epoca si badava poco, anzi rafforzava il sistema immunitario!!!!! Non sempre tra un treno e l'altro c'era il tempo di tornare a casa e questo per me era più che positivo. Adoravo quella piccola casetta e fantasticavo nel viverci dentro. Era talmente piccina che se mettevi una seggiolina di fronte al minuscolo caminetto riuscivi a malapena a chiudere la porta. I bambini amano fantasticare ed io mi vedevo vivere la dentro per l'eternità. Il tempo correva lentamente ed io giocavo in prossimità dei binari cercando di fare l'equilibrista sulla rotaia. Quando era prossimo l'arrivo del treno, ricordo più volte di aver messo il mio misero patrimonio di 5 lire o 10 lire sulla rotaia in attesa che il peso del convoglio ne modificasse le dimensioni della moneta. Quando ciò accadeva, anche perchè molte volte la moneta veniva scacciata via, ero la bambina più felice di possedere una super moneta di dimensioni così strane che nessun altro aveva. Le stagioni degli anni correvano ed in ognuna di loro trovavo il mio da farsi. La primavera regalava fiori, profumi di erbe selvatiche, colori.


L'estate ti permetteva di trovare refrigerio nella piccola casetta facendo merenda fra pietre e rotaie, sempre sotto l'occhio vigile della zia che pazientemente ricamava o lavorava all'uncinetto in attesa del passaggio del treno. In prossimità del luogo crescevano i rovi che regalavano ottime more e dolorose spine, mentre l'autunno incalzava permettendoci di cercare e trovare molto spesso i buonissimi funghi chiamati da noi cardulinu 'e pezza. In inverno forse non sono mai stata, non ricordo.
Ora gli anni sono passati, decenni interi, ma non il ricordo che si ravviva quando sento in lontananza il suo sbuffare con carrozza fuori tempo.
Mentre prima il suo passaggio ci accompagnava tutto l'anno ora non è più così, lo vediamo prevalentemente nella buona stagione soprattutto estiva.
Il treno congiunge territori lontani e poco conosciuti, permette ad occhi di viandanti giornalieri di ammirare boschi, laghi,


di sorridere quando una prepotente mucca decide di refrigerarsi lungo i binari all'ombra di un grande leccio e rallentarne il convoglio e di sentire il profumo della terra umida con l'odore delle erbe aromatiche spontanee.
Noi abitanti di questo territorio molto spesso non attribuiamo nessun valore a ciò che possediamo, diamo tutto per scontato perché fa parte di noi, ma non è così!
Altri occhi ed anche altre culture vedendo questo immenso tesoro si meravigliano dello stato di abbandono in cui oramai si ritrova.


Quando altri interessi economici si sovrappongono, questo piccolo tesoro resta inosservato e trascurato.
Credo che attualmente risulti addirittura scomodo.
Ogni anno c'è la promessa di finanziamenti, recuperi della linea ferrata, ripristino e ristrutturazioni delle case cantoniere, ma..........per ora solo parole che si susseguono.
Noi dobbiamo essere artefici del nostro futuro, finchè non prendiamo effettivamente coscienza, la situazione attuale non può che peggiorare.


Qui di seguito alcuni link che vi consiglio di leggere.

http://www.treninoverde.com/

www.genteinviaggio.it/trenino-verde-scoperta-sadali-paese-dellacqua//

1 commento:

  1. Grazie per aver consigliato il mio racconto sul trenino verde e su Sadali! Il link corretto è questo http://www.genteinviaggio.it/trenino-verde-scoperta-sadali-paese-dellacqua/

    grazie :)

    RispondiElimina