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venerdì 31 maggio 2013

Racconti: Crescentina Marongiu



Si era a oltre meta giugno e le messi biondeggiavano, ma non
erano ancora mature per la mietitura. Era ben matura la fame
però e Rosica idecise, come usavasi, di andare a mietere qualche
mannello, scegliendo qua e là le spighel piu belle e precoci. Le
avrebbe esposte al sole per alcuni giorni e poi dai con un basto-
ne adatto a far useire i bei chicchi benedetti. Si sarebbe sfamata
lei e la sua creatura non avrebbe piu pianto tanto a lungo per-
che nei suoi seni, vizzi anzitempo, non c'era nulla e la bimba si
stancava di succhiare invano.
Partì al primo chiarore con la banibina in braccio che dormiva
col ditino in bocca.
Il suo andare era svelto e leggero, che quel fagottino urnano
piu che peso le dava vigore, ed essa le parlava anche se dormiva:
"Coraggio anima mia, oggi si taglia e si stende nelle ore più calde
e anche domani, poi si batte, si lava si fa asciugare e inclurire al
sole, si purga, si macina, magari mettendomi io stessa a far gi-
rare la mola. Subito dopo si preparera su farigu (semolino) e costeddas
(focacce) nel focolare (su foscili)  che, condite con tanto appetito saranno
cosi saporite  che non ci accorgeremo neppure che la pasta non era
fermentata.
Si perché qui c’e fretta e basta. Cosi mammina tua avrà
latte abbondante e tu non succhierai invano queste poppe cli
vecchia».
 
Aveva fatto quasi due ore di strada senza accorgersene.
La giornata era bellissima e la campagna stupenda, imperlata di
rugiada con le messi ondeggianti e le trine di fiori dai colori
sgargianti e dal profumo delicato tutto attorno ai campi di gra-
no sembravano quadri dipinti da un maestro divino. Le farfalle
erano gia all'opera e gli uccelli allietavano il tutto con voli e
canti d'allegria.
A completare il quadro mancavario i campanacci delle greg-
gi, ma quelle erano altrove perché nella vidazzone non potevano
stare, per il bestiame c'era su passiali (zona pascolativa).
La bambina si sveglio e restò incantata ad ammirare un uc-
cellino che saltellava cinguettando fra i rami di un peruzzo (pirastu) la
vicino e dalle farfalle, che svolazzavano attorno come se volessero
farle festa. Era uno spettacolo meraviglioso, ma Rosica aveva fretta e
il suo pensiero correva alle belle spighe; mise la sua Crescentina
al seno, ma solo per urn po' perché il latte finì subito.
La sistemò alla meglio sotto il peruzzo e via a caccia delle
spighe piu belle e mature, volgendo ad ogni istante lo sguardo
e l'orecchio verso la sua creatura.
 
Le mani correvano agilissime dietro il pensiero e, in breve,
aveva quasi riempito il sacco di grosse spighe turgide.
E fu come un baleno: un'ombra attraversò il campo e piombò
sulla bambina, l'aquila, la ghermì con gli artigli feroci nelle car-
ni tenere e nude e la portò via, prendendo subito quota nella pro-
fonda valle. La madre, al momento, non si rese bene conto, non
ne ebbe il tempo, e poi... non poteva essere, non poteva credere ai
suoi occhi, però... il pianto, gli strilli, si, erano della sua bambina.
Ma come era possibile che fosse stata portata via la sua
bambina, così in un attimo, ora che avrebbe potuto allattarla a
sufficienza?
E fu subito, al volo, dove l'aveva lasciata, ma, ahimé, trovo
soltanto quel misero straccio con cui l'aveva avvolta. Poi verso la
profonda valle vide l'aquila già lontana con la sua creatura, che si
dirigeva al suo nido nel rocciaio di fronte.
Ora una grossa nuvola aveva coperto il cielo, gli uccelli non
cantavano più e le farfalle erano come paralizzate. Rosica si lan-
ciò come una forsennata in quella direzione, urlando disperata-
mente ,saltando rocce e dirupi, insensibile agli insulti di spine
e sterpi sulle vesti e sulla carne, chiarnando la sua bambina e
invocando la Madonna.
 
 
La gente raccontava poi che i suoi lamenti si sentivano per
tanto tempo nella grande vallata, ripetuti dall'eco, ma nessuno
la vide più. Solo qua e la, fra spine e brocchi, brandelli delle sue
misere vesti che ognuno prendeva e teneva come sacre reliquie.
Ai piedi della roccia dov'era il nido, mani pietose avrebbero
eretto un’umile cappella e per lunghissimi anni non vi sarebbero
mai mancati fiori. Un'altra leggenda vuole che l'aquila avesse
risparmiato la bambina e un pastore l'avesse allevata assieme ai
suoi figli.
Nella tradizione popolare e rirnasto questo breve canto:
Crescentina Marongiu                                     Crescentina Marongiu
né fasca né liongiu                                           né panni né fascie
e nimancu lanzada                                           e neanche uno straccetto
de s'abila liada                                                 portata via dall'aquila
 
"Tratto dal libro di Antonio Piras,  _ Sadali, la terra, la storia, il mito_"
grafica del parteolla 
 



mercoledì 22 maggio 2013

Su Fossu de Margiani Ghiani





Qualche giorno fa vi ho parlato delle grotte Is Janas di Sadali. Come vi dissi, queste splendide grotte non sono le uniche. Nelle vicinanze è possibile a breve visitare Su Fossu de Margiani Ghiani.  Si tratta di una grotta a pozzo situata nel mezzo di un bosco secolare. Qualche decennio fa venne calata una scala in ferro per permettere ai visitatori di ammirare le sue concrezioni. Ma.........non tutti furono educati. Alcuni di loro lasciaro la loro firma a memoria della loro visita. La scala in ferro esposta all'umidità iniziò ad arruginirsi non potendo così assicurare l'incolumità del visitatore. Successivamente venne aperto un ingresso laterale, a mio giudizio discutibile, poi col tempo le visite vennero abbandonate. Qualche giorno fa in occasione di Monumenti Aperti, grazie al lavoro del gruppo speleo di Perdasdefogu e alle guide dell'ecomuseo, la grotta ha riaperto, seppur per un giorno solamente il suo ingresso ai curiosi visitatori.


Le foto che seguono, scatti professionali del generoso Doriano Boi che le ha messe a disposizione, vi permettono di ammirare ogni piccolo particolare del ventre della terra.
Buona visione e ci auguriamo tutti che nel prossimo breve periodo siano inserite nel percorso Grotte di Sadali.
 
 
 
 
 
 

2000 visite

Ore 16:58 ho raggiunto le 2000 visite. Grazie di tutto a tutti.

martedì 21 maggio 2013

Festa di Santa Maria





Il culto verso la Madonna d'Itria, venerata in numerose località della Sardegna, è legato alla tradizione religiosa greco-orientale, retaggio degli oltre sei secoli di dominazione bizantina nell'isola. In particolare avrebbe avuto origine dalla devozione verso un quadro che raffigura la Vergine Maria, eseguito da San Luca Evangelista quando costei viveva ancora a Gerusalemme. Il dipinto nel V secolo fu trasferito a Costantinopoli, dove l'imperatrice Pulcheria lo fece collocare nella chiesa di Odigi, da cui deriverebbe l'appellativo di Odighitria (dal greco "odigos", cioè "colei che indica la via").


Il comitato organizza

SANTA MARIA D'ITRIA
Sadali 08-09 giugno 2013

SABATO 8:
Ore 6:30 - partenza della Santa dalla Chiesa di San Valentino;
 
La festa si apre con una sentita processione con cui il simulacro della Madonna viene accompagnato nella chiesetta campestre a lei intitolata; durante il lungo tragitto, circa 10 km., è prevista una sosta durante la quale il comitato offre a tutti i fedeli dolci tradizionali e bevande.



Ore 11:00 - arrivo nella Chiesa campestre di Santa Maria, con successiva messa  al termine della quale fedeli e turisti organizzano il pranzo nel bosco. La giornata è allietata da musica e balli,

Ore 18:00 - esibizione e intrattenimento in piazza con Zumba & Balli latino americano;
Ore 22:30 – serata danzante con il gruppo ALESSANDRO FOIS VARIETY SHOW



DOMENICA 9:
Ore 11:00 - Santa Messa nella Chiesa di Santa Maria e successiva processione;


Ore 15:00 - fisarmonica in piazza;
Ore 17:00 - partenza della Santa per il rientro nella Chiesa di San Valentino;


Ore 20:00 - arrivo a Sadali della Santa e inizio processione accompagnata dai cavalieri e dal gruppo folk San Valentino;




Ore 22:00 - fisarmonica in piazza Venezia con il maestro VITO MARCI

Il comitato ringrazia tutta la popolazione,l A.T. pro loco,l’amministrazione comunale,i cavalieri,protezione civile e croce rossa per la partecipazione……
 
Buon divertimento

lunedì 20 maggio 2013

Grotte Is Janas

Buonasera amici, non vedevo l'ora di condividere con voi delle meravigliose immagini delle grotte de Is Janas. Come alcuni di voi già sanno, Sadali ha numerose grotte sparse sul suo territorio, tra cui le più famose sono proprio quelle che vi mostrerò. Queste immagini sono state cortesemente messe a diposizione dall'Ecomuseo di Sadali che si occupa delle visite guidate non solamente alle grotte ma anche nell'incantevole centro storico del nostro paesino. La visita guidata alle grotte vi permetterà non solo di ammirare formazioni di stalattiti e stalagmiti, ma di rimanere ipnotizzati dalla leggenda che le avvolge. Percorsi, janas, frate e fritelle e........tanto altro. Non voglio anticipare niente perchè vorrei che veniste personalmente a visitarle.


 
 
 
 
 
 
  
  
 
 Abitanti delle Grotte Is Janas
 
Geotritone
 
 
Pipistrello
 
 

giovedì 16 maggio 2013

Monumenti Aperti | Chiesa di Sant'Elena

Monumenti Aperti | Chiesa di Sant'Elena

Chiesa di Sant'Elena




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Mappa

La chiesa che potete osservare sull'altura, è dedicata a Sant'Elena. È una chiesa a navata unica, il cui primo impianto è ascrivibile al secolo XI. Costruita in travertino locale, vi sono evidenti tracce dello stile romanico; della facciata originale resta un antico portone oggi murato, mentre l'abside è in parte distrutta e lascia il posto all'ingresso attuale. Di Sant'Elena sappiamo che nacque a Bitinia, in Asia minore, tra il 250 e il 255. Quando il figlio Costantino, chiamato Il Grande, divenne imperatore nel 320, fu elevata al rango di imperatrice. In età avanzata, si recò in Palestina dove pare avesse trovato la croce di Gesù Cristo e anche il sepolcro. Pare sia l'unica Santa chiamata Elena, fondò chiese e basiliche. Patrona dei tintori e molto venerata in Sardegna, la sua festa ricorre a Sadali il 18 agosto con grande afflusso di fedeli. In contrapposizione a San Valentino, considerato il Santo pronubo, Sant'Elena è considerata scoiadora, cioè dissolvitrice di fidanzamenti. Caratteristica saliente della sua festa è Sa cursa de su pannu; si correva a cavallo, a piedi e con l’asino.


mercoledì 15 maggio 2013

Monumenti Aperti | Itinerario "Vie d'acqua'

Monumenti Aperti | Itinerario "Vie d'acqua'

Itinerario "Vie d'acqua'




L’intero centro storico di Sadali è per noi un monumento per questo motivo si offrirà al visitatore la possibilità di seguire un’escursione lungo l’itinerario delle vie d’acqua: L’itinerario mette in evidenza la tipicità di questo centro della Barbagia, Sadali, dove la natura è ancora incontaminata e le vecchie tradizioni si conservano ancora intatte da secoli. Andremo alla scoperta di numerose bellezze, storiche, archeologiche e paesaggistiche, che si celano in un paese dove ruscelli e sorgenti danno vita a “Su paradisu abbau”. Ci sarà una escursione guidata sabato 18 maggio alle ore 17:30, domenica 19 maggio alle ore 11:00 la mattina e alle 16:30 il pomeriggio.

Monumenti Aperti | Monumento naturale Su stampu 'e su Turnu o Turrunu

Monumenti Aperti | Monumento naturale Su stampu 'e su Turn

Monumento naturale Su stampu 'e su Turnu o Turrunu




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Questa cavità è un inghiottitoio-risorgente che riceve le acque del Riosu Longufresu, le quali dopo due salti (di circa 15 e 25 metri) e un breve percorso sotterraneo, fuoriescono confluendo in quelle del Riu Semuccu. Il Rio Longufresu, si forma grazie all’unione di due canali provenienti dai monti di Seui, il primo, il Rio su Turnu, scorre nel profondo canalone che si sviluppa tra il versante nord della foresta di Margiani Ghiani ed il versante sud di Genn’Erui, formando lungo il percorso vortici e cascate; il secondo, il Rio su Longufresu s’incunea in un’alta parete rocciosa dando luogo all’importante cascata di circa 8 metri detta appunto Su Stampu de su Turnu o Turrunu. Quest’ultima, raggiungibile per mezzo di un impervio sentiero, attraverso la foresta di Margiani Ghiani, con la LR 31/89, è stata individuata come area di rilevante interesse naturalistico in quanto rappresenta un interessante fenomeno di carsismo tipico delle rocce a struttura calcarea.u o Turrunu