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martedì 25 marzo 2014

Amuleti- Is iscrittus



Il mistero e la magia hanno sempre attratto la mia curiosità, fin da piccola. Ricordo che durante una delle mie ricerche in casa, dentro la scatola che raccoglieva i pochi oggetti di valore, mi imbattei in un piccolo involucro rivestito di tessuto. Che gioia, cominciavo a fantasticare.........chissà cosa era e cosa conteneva all'interno!!!! Ma la mia gioia sfumò ben presto quando alla mia domanda di chiarimenti mi fu risposto che si trattava di un regalo che mia nonna Peppina fece ai miei genitori in occasione delle loro nozze. Tassativo divieto di aprirlo!!!!!!Tutte le mie fantasie svanirono perchè ero una bimba ubbidiente........ma così non mio fratello che di nascosto scucì il tessuto e affermò di non averci trovato niente. Passarono gli anni, passò il ricordo finchè un giorno a casa di una zia ormai morta trovai una piccola scatoletta.........aperta comparvero tre piccoli..........non saprei come definirli all'epoca, che improvvisamente portarono la mia memoria al passato, alla mia infanzia. Erano come quel piccolo involucro di mia nonna Peppina. Che regalo, fra le varie cose che potevo prendere, per rispetto presi solo queste! Direte........che idiota!!! beh si, a posteriori direi proprio di si!!!! Nessun valore apparente ma continuai a custodirle fino a qualche giorno fa. Durante una lettura del libro di Dolores Turchi - Ho visto agire s'accabadora- mi imbattei in una descrizione dettagliata de sas pungas. Eccoli li in foto, finalmente riuscivo a capire il significato di ciò che aveva attirato la mia attenzione! La mia pazienza venne premiata. Approfondite ricerche nella memoria dei miei genitori, chiacchierate con vicini e amici, finalmente ottengo il nome: is iscrittus. Mi documento in rete e trovo questo:
IS ISCRITTUS
Nel libro "Streghe, esorcisti e cercatori d'oro"  di Salvatore Loi troviamo che per le classi popolari nel 1500 la scrittura aveva un potere magico. Era molto diffuso l'uso de is iscrittus che erano foglietti con formule protettive e apotropaiche. I foglietti venivano ripiegati più volte ed erano riposti in piccoli contenitori di tela (pungas) da portare addosso. Talvolta recavano parole o frasi della Bibbia e della liturgia cattolica, altre volte erano scritti senza un particolare significato sacro.
Nel 1500 la chiesa era impegnata in una capillare opera di moralizzazione concretizzata dalla controriforma. Siccome aveva capito che non si potevano sradicare dal popolo convinzioni millenarie cercò di sostituire gli amuleti "profani" con amuleti "sacri". L'acqua benedetta e le ostie consacrate furono usate per scacciare il male dando a questa funzione una valenza di ortodossia.
Fanno parte delle tradizioni popolari della Sardegna numerosi amuleti sotto forma di gioielli da portare addosso. è molto comune il kokko, formato da una sfera di pasta vitrea, ossidiana, legno, onice o altro materiale di colore nero legata in argento. A seconda delle località prende il nome di sabegia,  pinnadeddu…. L'amuleto aveva il principale scopo di proteggere i bambini dal malocchio, e si portava addosso o si metteva nelle culle. Le catenelle che reggono la sfera, sono sempre in argento: infatti, l’oro avrebbe il potere di annullare la carica magica delle pietra. Spesso il potere magico dell’oggetto è rafforzato da elementi in corallo e sonaglini. La rottura della sfera veniva attribuita al fatto che l’amuleto avesse effettivamente protetto dal malocchio il suo portatore.
I sardi usavano come apportatrice di fertilità  la conchiglia Cyprea che importavano da fuori. La conchiglia ha una forma simile ad una vulva e quindi è di buon augurio. Anche gli Occhi di Santa Lucia erano molto utilizzati per tenere lontano il malocchio e per curare le malattie degli occhi.


La Turchi nel suo libro racconta che l'oggetto ritenuto più efficace per la salvaguardia della vita, erano le cosiddette pungas che, secondo la credenza popolare, preservavano anche dai colpi di arma da fuoco. Erano confezionate da preti e da esperte fattucchiere ed erano molto ricercate dai banditi.
"...........in seguito ad uno scontro avvenuto fra latitanti e forze dell'ordine, in una bisaccia, abbandonata da uno dei banditi durante la fuga, fu rinvenuta una di queste famose pungas, lunga da sei a sette centimetri, in tela bianca e contenente un pezzo di cuoi0, un pezzetto di pelle tinta di sangue e due frammenti di ossa, forse umane. Il volgo crede che appunto in virtù di simile talismano i due latitanti si siano salvati.  Andrea Mulas -La puntura de la rimembranza- 
Sas pungas a secondo del luogo assumono nomi diversi, forme e dimensioni, tessuti di rivestimento, colori, ma in tutti i casi venivano confezionati contro il maligno.
Mio nonno ne portava una appuntata all'interno della giacca, e a suo dire conteneva la pelle con i peli del braccio del famoso bandito Samuele Stocchino. Chissà!
Un'altra persona lo chiama "sa perda de su sanguni" e veniva posizionata sull'occhio per guarire da infiammazioni, orzaiolo etc. 

Non so, tutto ciò fa parte della credulità popolare. Io so solo che ne ho tre e sto pensando seriamente di appuntarle al petto, chissà che non giovino un pò!

sabato 22 marzo 2014

Pardulas , dolci tipici di Pasqua


Pasqua è ormai prossima e come tutte le festività porta qualcosa di dolce.........Dolci tipici di questo periodo sono senz'altro le pardulas. Che buone sia la versione fatta col formaggio che quella di ricotta................ummmmm se solamente ce le avessi fra le mani le divorerei in un sol boccone! Qui a Sadali si fanno deliziose e con l'occasione voglio condividere con voi la ricetta in modo tale che se qualcuno desidera farle possa non avere la scusa di dire....mah! se solamente avessi la ricetta!!!!



PARDULAS di formaggio
INGREDIENTI:
-KG. 1 di formaggio fresco pecorino;
- gr. 250 di zucchero semolato;
- 1 scorza grattugiata di arancia;
- 2 bustine di zafferano;
- 2 tuorli di uovo;
- gr. 100 di semola fine rimacinato;
Per la sfoglia:
- gr. 350 di semola fine;
- acqua q.b.;
- 2 cucchiai di strutto;
- farina q.b. per non far attaccare la sfoglia sul piano da lavoro.

Macinate finemente il formaggio e amalgamate tutti gli ingredienti per il ripieno e fate delle palline
 
preparate separatamente la sfoglia e con l'aiuto della macchinetta stendete una sfoglia sottile nella quale ricaverete, con l'aiuto di un bicchiere dei cerchietti. Posizionate al centro la pallina
 
Pizzicate lateralmente come da foto
 
sistemate nella teglia foderata da carta forno
 
preparate il forno.........se non avete quello a legna.........accendete il forno elettrico a 180°
 
cuocete per circa 20' controllando fino a quando non diventano dorate su di sopra ma non troppo la base che dovrà essere solo asciugata.
 
 
Sono pronte..........forza mangiamocele tutte!!!!!!!!!!!!
 
 

sabato 15 marzo 2014

11-12-13 aprile 2014 VIII S'orrosa e padenti - Seulo


Anche quest'anno le varie associazioni di Seulo organizzano la manifestazione denominata S'ORR0SA 'E PADENTI. Per chi volesse informarsi sul programma può consultare il link qui di seguito
http://www.sorrosaepadenti.com/#!programma/c2ei

 
S'orrosa de padenti è la peonia dei boschi di leccio.

giovedì 13 marzo 2014

S.O.S. traduzione strane presenze - terza parte

 
 
 
 
 
Diverse persone mi hanno contattato per chiedermi di aiutarle a capire l'intervista sulle strane presenze - terza parte. Persone non sarde e quindi con difficoltà a capire il significato di tutto quel bel racconto. Nonostante il blog presenti una parte dedicata alle traduzioni -translate- non c'è nessuna indicazione per la lingua sarda........... Mia nipote Sonia mi ha dato una mano e  ha provveduto magnificamente. Ecco quindi il testo e buona lettura ..... vi auguro tanti..........brividiiiiiiiiiii!!!!!
Franco: quando hai visto l'omino rosso?
Ida: quando l'ho visto?
Franco: si
Ida: una volta, mamma era malata, veniva una signora per aiutarci e ci dava da mangiare, io avevo fame e così anche i miei fratelli.. Quella mattina all'alba si alzò mio fratello dicendo di avere fame, e mia mamma gli disse di andare a prendersi un po' di pane, e lui andò in cucina; anche mia sorella, la più grande, a quel punto disse di avere fame anche lei andò in cucina per prendere un pezzo di pane.. io sentendo i miei fratelli, dato che non avevamo mangiato la sera prima, dissi che avevo fame anche io, ma ero piccolina e non ero in grado di prendermelo da sola, loro non me lo diedero, così io mi misi a piangere e agitandomi caddi dalla scala, quando, rotolando, arrivai alla fine della scala, dietro la macina del grano vidi un bambino, tutto rosso, vestito tutto di rosso, e mi venne addosso, io non volevo che mi toccasse.. mi spinsi contro il muro e gli dissi “vattene, vattene che qui non ci fai niente” ma lui non se ne andava. Sentendomi urlare e parlare con l'omino rosso, venne di sotto anche mamma, e arrivata di corsa mi prese in braccio per portarmi via, però prima di andare su, lei si girò verso di lui e gli disse qualcosa.. Quindi lo vide anche lei.. Mi portò via mi diede da mangiare, poi tornò a letto. Però, questo omino rosso, lo vedemmo anche altre volte. Una volta venne a casa un uomo, un'ambulante che portava dei bigliettini diceva che portavano fortuna ai bambini, aveva un pappagallo, e tutti noi chiedemmo a nostra mamma di comprare uno di quei bigliettini, ma nostra mamma, poverina, non aveva soldi, così gli diede un uovo e in cambio ricevette tre bigliettini, uno per me, uno per mio fratello e uno per mia sorella. Vidi l'ometto rosso, era li in giro, vide una bottiglia rotta e la portò dentro, questo successe nella stalla dei buoi, subito dopo entrò mia mamma e non vedendo la bottiglia rotta ci inciampò, si fece male ad una gamba, mi mise a piangere e dissi “è stato quell'omino che l'ha messa!” io a vedere tutto quel sangue mi spaventai .. fu quella la prima volta che vidi l'omino rosso.. Poi però, lo vedevo ogni tanto, si muoveva a ferro di cavallo, questo bambinetto non sapeva parlare, ci provava ma diceva: “TTTTT” e non si capiva cosa volesse dire, io non lo volevo vicino perché non mi piaceva, però ogni tanto usciva, anche se non spesso...
Franco: quanti anni avevi, ma?
Ida: avevo 5 anni. Una volta dovevano battezzare mia sorellina, era appena nata, mi mandarono a casa dei padrini per vedere se erano pronti, e questo omino rosso era lì dalla macina del grano, che saltellava a ferro di cavallo, mi seguì nel cortile, venne con me fino al fiume, e io lo sgridavo “vai via che la sorellina che è arrivata non è la tua, vattene via, io non ti voglio”, e quello se ne andava e poi tornava, quella credo sia stata l'ultima volta che lo vidi.. Poi mia mamma si ammalò, la bambina cresceva poco e alla fine andai a vivere a casa di nonna e non lo vidi più. Quando sono cresciuta un po', mi riportarono a casa, però non lo vidi più.
Franco: ma lo vide anche zio Ninnucciu?
Ida: si lo vide anche Ninnucciu, quando era piccolo, lo disse a mia mamma, un giorno lei lo mandò a raccogliere le patate o qualcosa del genere..
Franco: e zia Maria?
Ida: no, Maria no, mai. E così che Ninnucciu non tornava, e ricordo che mia mamma diceva “Ninnucciu fai presto con le patate, devo preparare il pranzo..” e Ninnucciu non arrivava, così andò lei e gli chiese “perché non venivi” e lui “mamma ho visto un omino rosso, l'ho visto nella stalla, mamma aveva dei soldi ! mi chiedeva se ne volevo, se volevo quelli rossi o quelli bianchi e io non gli ho risposto, pensavo me ne desse lo stesso, invece non mi ha dato nulla, però l'ho lasciato andare” Lo videro anche mamma e un mio zio che si chiamava Dario, io invece da quando tornai a vivere casa nostra non lo vidi più. Avrei dovuto vederlo, ma non lo vidi.
Angelino: io ci ho lavorato in quella casa, ma non ho mai visto niente.
Franco: va benissimo, va benissimo. E rumori ne hai più sentito? Ida: si rumori si, quando tornai a casa da babbo, lui era solo, la bambina piccola dormiva nel letto grande con lui, e per me avevano messo una brandina vicino al letto grande, per non lasciarmi da sola perché avevo paura. La notte ogni tanto sentivo dei rumori, e babbo mi diceva “saranno i topi”, io dicevo di no perché erano strani rumori, era come se fossero sotto la branda, la graffiava e mi svegliava, guardavo sotto il letto, ma non c'era niente, questo è quello che succedeva.. i rumori ogni tanto si sentivano. Una volta, mi ricordo, eravamo grandi, Maria era fidanzata, e il fidanzato restava fino a mezzanotte, e io protestavo perché mi portavano a zappare ed ero stanca, e le dicevo “andate a casa di nonna perché non mi fate dormire, siete li a parlare, io invece domani devo andare a zappare”. Una notte però, mi misi a dormire e anche Maria, sentimmo un gran baccano, dissi, “cosa c'è in cucina? l'hai chiusa la porta dietro casa? Non mi ricordo, bella cosa,” avevamo tanto formaggio ed era tempo di guerra e avevamo paura che entrassero i ladri e ci rubassero il formaggio, si spalancò la porta, ed entrò il vento e un rumore, entrò uno come se avesse le scarpe chiodate. Babbo sul comò aveva tutti i documenti dei pagamenti che doveva fare, perché era intestatario anche dei terreni delle sorelle, e doveva pagare tutto lui, poverino, quando questo entrò, le maniglie del comò tintinnavano, seguendo il movimento delle tavole del pavimento, buttò tutto per terra, tutti i documenti, io mi spaventai, pensavo fosse gente vera, invece non lo era.. o era la mia fantasia oppure non so, non ho capito cosa fosse.. mi vestii, andai nell'altra stanza, e iniziai ad urlare “Babbo! Babbo! c'è gente!”, “ma come c'è gente?” disse lui, “non avete chiuso la porta?” “Non lo so! prendi i fiammiferi e accendi la candela” disse, io non volevo accenderla perché avevo paura, era buio, e quell'uomo cercava di prendermi brancolando nel buio, babbo si alzò dal letto e io dovetti accenderla, quando l'accesi trovammo tutti i documenti per terra, Maria coperta in faccia che tremava dalla paura, e non c'era nessuno.. io non lo so.. I rumori si sentivano, una volta andai di sotto, nel magazzino, sentii dei rumori come se avessero preso un pezzo di legno e lo sbattessero contro il muro, ma non vidi nulla.. poi mi ci abituai, non ci feci più caso..
Franco: ok, siamo a posto
Ida: non so se si tratti di fantasie di bambini, ma..
 

martedì 4 marzo 2014

10.000 curiosi

Ore 15:15 raggiunte 10 mila visualizzazioni. Sarà stato il folletto con la sua magia? Forse, ma non solo. Interesse per tutti i post. Grazie .......

lunedì 3 marzo 2014

Strane presenze - terza parte

 
Questo è il video dell'intervista a Ida Deplano, testimone oculare della presenza del folletto, detto massamurreddu a Sadali. Ora ha 84 anni ma il racconto è della sua prima infanzia, nella casa paterna........ la casa di Larentzu Ebranu. Un tempo le case di Larentzu e Giuanni condividevano ingressi, pareti e spazi, erano le case di Antoniccu Ebranu, padre di Larentzu e Giuanni. Ora l'attività di affittacamere viene svolta solamente nella casa di Giuanni.......ma questo non ha certamente scoraggiato le presenze che indisturbate si aggirano tuttora. Il folletto non l'ho mai incontrato ma i miei ospiti mi hanno raccontato di vari rumori che..........stranamente corrispondono al racconto di Ida. Coincidenze? L'intervista è in sardo, se qualcuno non la capisce.........si faccia aiutare nella traduzione oppure venga a Le case del folletto e sarò felicissima di tradurla e di fargli vivere l'esperienza di soggiornare in una antica casa.........chissà potrebbe avere la piacevole esperienza di incontrare il dispettoso folletto!!!!!!
 
 
 
Ascoltate attentamente il racconto, Ida dice che il bambino rosso si spostava e seguiva i componenti della famiglia..............chissà se li ha seguiti sino alla casa de Su Scieri, la casa di suo nonno (lo dice chiaramente)  perché anche li si sono sentiti strani rumori.............questo colpo di bastone al muro.......raccontato anche questo proprio l'estate scorsa! Che dire..... doppia coincidenza???????????

domenica 2 marzo 2014

Arrivo o ritorno d'inverno?

Brrrrrrrr, che freddo!!! Dicono che marzo sia pazzerello e ci credo davvero!!! Ieri calo delle temperature, cielo coperto e tanto freddo e acqua.........poi verso le 19:00 neve!!!!! Bellissimi fiocchi che velocemente hanno imbiancato le strade, il paese e le campagne. Io mi sono rintanata in casa praticamente dentro il camino acceso e per fortuna che qualcuno stamattina si è alzato prestino per fare foto........chi poteva essere se non Mattia Meloni che ha immortalato questi bellissimi paesaggi con la sua macchina fotografica. Godetevi questi scatti..........bravo Mattia che ti sei alzato prestino per noi!!!!!!!!!!!!!!!!
Questo il suo articolo sulle condizioni meteorologiche attuali e previste prossimamente
http://www.sardegna-clima.it/index.php/home/nevicate2/1177-aggiornamenti-neve-marzo-2014

Qualche foto.......giusto per incantarvi.........territori di Sadali, Seulo e Seui.










Stupende, vero?