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lunedì 29 aprile 2013

A pranzo con gli olandesi

L'anno scorso mi arrivò un pacco.Come capita a tutti coloro che non aspettano di ricevere niente, dopo aver aperto l'involucro la mia sorpresa fu tanta perchè mi apparve una rivista straniera. Da una prima occhiata pensai ci fosse un errore. Ma l'indirizzo era proprio il mio, ma........dopo mi accorsi con sorpresa che si trattava di una rivista inviatami da un gruppo di ospiti olandesi che erano venuti nella mia struttura per conoscere da vicino la Sardegna. Viverla qualche giorno in prima persona, ammirando i paesaggi, assaporando i prodotti della terra, andando alla scoperta di paesi e culture diverse dalle loro, godendo del tiepido sole sulla pelle di un inizio di primavera. Faceva loro da guida ed interprete una ragazza nata in Olanda ma figlia di un emigrato sadalese da oltre 50 anni. La formazione del gruppo era la seguente: giornalista, fotografo e cuoco. Diedi loro la mia più ampia disponibilità. L'ultimo giorno mi chiesero se potessi organizzare un pranzo all'aperto in giardino.......Nessun problema!!! Chiamai parenti e amici, tra i quali i miei vicini di casa: zio Peppino e zia Margherita. Fantastici. Noi dovevamo semplicemente sederci e gustare i meravigliosi manicaretti preparati dal cuoco..........e così facemmo. Mangiare, ridere e chiaccherare come si conviene quando si condivide con gioia il piacere della tavola e dell'amicizia. A voi le foto che mi sono state inviate dai miei amici olandesi. Godetevele come anche noi abbiamo fatto........
 
 
 
 
 
 
 
 
 

sabato 27 aprile 2013

Racconti: Il fuoco freddo


In una notte di primavera del 1945, senza luna, il Taccu di Sadali era avvolto dal buio completo.

Gli asfodeli  tutto il giorno in fiore, chiudevano il loro  petali al calare della notte.

Tre fratelli, tutti molto giovani, erano impegnati a badare alle capre.

Era una famiglia numerosa, il padre da tempo ammalato aveva bisogno di aiuto e per questo affidava questo compito ai figli. Salvatore il più grande aveva la responsabilità maggiore, non solo doveva badare al gregge, ma anche sorvegliare i fratelli minori affinché svolgessero il lavoro assegnato dal padre. Antonio 13 anni e Vittorio 15 anni, molto spesso si addormentavano, per fortuna il tempo era cambiato,  il freddo dell’inverno era quasi finito e si poteva dormire fuori senza rischiare di ammalarsi.

Quella fu una notte speciale che rimase impressa nella loro mente per parecchio tempo.

Erano circa le 3.30 forse le 4.00 nella zona di Prada a ridosso del Taccu di fronte al Comune di Esterzili, i ragazzi dopo aver sonnecchiato un po’, vennero  mandati dal fratello maggiore giù dal pendio ad effettuare quella pratica detta “murigada” consistente nel muovere le capre per farle riprendere a mangiare, in modo tale da ottenere di prima mattina un abbondate latte. I capretti, troppo piccoli per seguire le madri, vengono tenuti rinchiusi in un recinto al sicuro dai predatori.

Dopo qualche borbottio assonnato, Vittorio e Antonio ubbidirono all’ordine impartito dal fratello.

Lui gli indicò dove dovevano scendere e mentre si girava , tutti e tre videro in lontananza ad una distanza di cento metri, un fuoco. Salvatore si accorse che c’era qualcosa di strano, non si sentiva il crepitio delle foglie verdi che bruciavano, ma non volendo ammettere di aver paura, mandò ugualmente i ragazzi giù per il pendio.

Scesero in un viottolo ricavato dal ripetuto passaggio di animali e uomini, e mentre cercavano di districarsi dai rami dei lentischi, rocce e rovi, La fiamma era di un bellissimo colore arancione, grande e rischiarava tutta la zona. Le capre erano come sempre tranquille e brucavano l’abbondante erba. Loro conoscevano perfettamente quella zona, si può dire che dato il tempo che ci passavano, fosse come la loro casa.

Sembrava  che il fuoco venisse fuori da una pianta di leccio in mezzo ad un crepaccio, era un fuoco molto luminoso ma stranamente silenzioso. I ragazzi non furono molto sorpresi,  andarono verso le capre e come era stato loro impartito, le mossero affinché mangiassero regolarmente e dopo circa mezzora tornarono indietro sui loro passi. Guardarono nella direzione in cui avevano visto il fuoco e si accorsero che esso era scomparso. Vittorio fece notare ad Antonio che la situazione era proprio strana, ma data la loro giovane età l’innocenza cancellò ogni timore.

Mentre risalivano “sa scala” ossia il sentiero che permetteva di arrivare da valle fin su il “taccu”, Vittorio andò avanti mentre il piccolo Antonio seguiva a carponi, in mezzo alle rocce, ed ecco riapparire il fuoco. Era davanti a loro, di fianco sotto una cavità naturale, umida e ricoperta di capelvenere, Antonio allungò la mano e lo toccò, e tra lo stupore si accorse che si trattava di un fuoco freddo, non bruciava, non faceva rumore, non riscaldava. Emanava solamente una luce accecante. Vittorio urlò al fratello di salire velocemente, più in fretta.

I ragazzi vennero travolti da una paura senza confini, in preda al terrore corsero su per la “scala”, scalzi, i loro piedi lacerati dalle pietre di scisto che tagliavano la  pelle, il loro viso solcato da lacrime fredde di paura a cui si aggiunsero le spine di rovi che ne incisero la carne.

Arrivati a metà “scala”, il fuoco si spense, e nuovamente calò la notte, più nera che mai. Antonio, data la fretta di salire, non si accorse di essersi incastrato in una pianta di lentischio. Cercò di divincolarsi da quell’intreccio che a lui parvero tante mani che tentavano di bloccarlo.

I minuti sembrano ore, poi con un po’ di coraggio risalirono e raggiunsero il fratello maggiore che gli aspettava  muto dallo spavento. Ascoltò il  racconto dei fratelli ma non diede apparentemente  nessuna  importanza , dentro di lui si celava una paura difficile da ammettere. Dopo terminate tutte le faccende legate all’ovile,  tutti e tre insieme tornarono a casa. La madre, donna  attenta alle manifestazioni della natura e ai segni divini, sentito il racconto, lo interpretò come un segno premonitore. Dopo pochissimo tempo il padre dei ragazzi morì, lasciando una giovane vedova da sola con  otto figli.

 Margini dell'altopiano
 
 
Cavità naturale che offre ospitalità a capre e uomini 
 Località Prada, altopiano e cantoniera

domenica 21 aprile 2013

Viaggi col treno a vapore

 
Cari amici, sapevate che sono iniziati i viaggi col trenino a vapore? Si, quella bellissima locomotiva Brera ha ripreso a rivivere, dopo attenti lavori di restauro ha ripreso il suoi viaggi nel percorso da Mandas a Seui.  Ogni martedi sale da Mandas e attraversa un territorio meraviglioso, ricco di scenari a molti sconosciuti. Sadali è una delle fermate del percorso e le foto che seguono sono state scattate mercoledì scorso nel suo viaggio di rientro.
 


Tutti gli scenari che attraversa sono abbastanza suggestivi, ma quello che maggiormente amo è quello tra le gallerie subito dopo la cantoniera di Bettilli. Si chiama Pala Rana. E' una cantoniera tra due gallerie, sul costone fronte lago del Flumendosa. Lì hanno passato diversi anni di vita coniugale i miei nonni materni  Emanuela Vargiu ed Emanuele Todde. Aspettavano che il treno passasse per potersi rifornire di tutto ciò che fosse necessario, ma anche scambiare quattro parole con il personale sul treno. Vita di stenti, lavoro e rassegnazione.

  

fotografia di Salvatore Domiziano Di Martino
 
Se siete curiosi, informatevi sul percorso, una volta alla settimana sino alla fine di maggio 2013.
Affrettatevi........potrebbe essere una delle poche occasioni per viaggiare con l'emozione del tempo passato.

mercoledì 17 aprile 2013

Impressioni di viaggio


Sul sito della mia struttura ricettiva www.lecasedelfolletto nella pagina relativa ad impressioni di viaggio, ho pubblicato una bellissima recensione di un'ospite avuta diverso tempo fa. Nel mio intento volevo dare l'avvio e la possibilità ai miei ospiti di esprimere le loro impressioni sulla loro vacanza non solo nella struttura ma anche sul paese. Anna ha raccontato del suo viaggio e soggiorno quando ancora non avevo fatto la registrazione su trip advisor, qualcun altro lo ha fatto su tripadvisor mentre la cara Cecilia ha deciso di mandarmela via mail, tutte in modi diversi ma tutte ugualmente gradite e non poco......... ecco a voi le impressioni del viaggio di Cecilia e sua cugina Lorenza..........

Ozieri, 13/04/2013

Sadali il paese dell’acqua……e non solo, ideale per una vacanza distensiva in un ambiente tranquillo e sicuro, vicino a  boschi, sentieri  fonti, e  tanto altro .. per comode passeggiate  ed escursioni mozzafiato…

Ciao Daniela, grazie di aver allietato  ogni mio risveglio,  con torte, ciambelloni, crostate... marmellate e miele …e con il calore del tuo camino sempre acceso al mattino, in quella splendida cucina che sa di passato antico……
Brava Daniela  gestisci  la tua antica  struttura adibita ad alloggi turistici, hai  ristrutturato alla perfezione la vecchia casa di Giuanni  Ebranu, così come la casa de Su Sceri…. ricavando camere adibite a servizio Bed and Breakfast, ancora brava per aver messo al servizio dell' ospite la tua  esperienza  l’impegno, la gentilezza e la cordialità che ti caratterizzano, mi hai fatta sentire come a casa mia.
Chi verrà da te potrà  constatare personalmente  che quello che ho  appena scritto  è vero, invito chiunque a venirti a trovare Le Case del Folletto sono tutte da visitare e scoprire in ogni loro  angolo……che dirti ancora….
Daniela e il suo Massamurreddu  VI ASPETTANO !!!!
Ancora un Grazie per la tua ospitalità….con affetto Cecilia

 

domenica 14 aprile 2013

Profili di pietra

Oggi bellissima passeggiata con una grande arrampicata in cerca di nuovi scenari da mostrarvi. Questa zona di chiama "sa ruta 'e su predi" tradotto in italiano la grotta del prete. E' una località facilmente raggingibile anche se bisogna arrampicarsi un pò, come le capre!!! A voi le immagini del luogo........spero vi piacciano. Vi sono delle rocce che a guardarle sembrano dei profili di pietra. Volti pietrificati in contemplazione di uno scenario unico. Una valle e delle montagne tra il comune di Sadali e quello di Esterzili. Boschi di leccio per centinaia di ettari, dove vivono indisturbati tantissimi animali selvatici. Stare li seduti in contemplazione ..........è un piacere che non si può raccontare, ma solo viverlo.........
 
 
 
 
 
 
 
 
Questa è una particolarità della roccia, a voi la libera interpretazione.........
 
 
 
 
Questo è un buco di parte in parte della parete.........
 
Quel paese laggiù è Esterzili e la montagna che lo sovrasta è la catena si Santa Vittoria, circa 1200 metri. Montagna sacra, ricca di insediamenti nuragici, fonti sacre e il famoso Tempio di domu de orgia. Un ospite e amico botanico l'ha definita museo a cielo aperto.
Nel percorso di rientro ho trovato delle orchidee selvatiche di vari tipi, una più bella dell' altra.
 
 
 
 
 
 
 
Che ne dite, vale la pena di venire a Sadali?


venerdì 12 aprile 2013

Grazie............

Grazie di cuore a tutti coloro che hanno visitato il mio blog. Oggi alle ore 17,42 ho raggiunto il mio 1.000esimo visitatore. Per me è un grande risultato, quasi non ci speravo, in soli 2 mesi ho raggiunto il mio primo traguardo. Spero di non avervi annoiato tanto, ho parecchio da scrivere e vorrei tenervi compagnia ancora per tanto tempo. Un bacio a tutti voi..........

giovedì 11 aprile 2013

Racconti: Una traccia



 
Malgrado il tempo si fosse rimesso, tutto intorno a me era rimasto immutato.
Ciò che era stato di una civiltà, di una vita, si era dissolto nel nulla.
Ruderi di vecchie case testimoniano ciò che è scomparso, ciò che non tornerà mai più.
Mentre mi sposto più avanti, in questo piccolo sentiero tracciato dal tempo e dal passaggio di innumerevoli persone, la mia fantasia vaga alla ricerca del tempo che fu.
Pezzi di ferro arrugginito, legno marcio e pietre sconnesse sono tutto quello che è rimasto,….una traccia.
Una traccia nascosta tra l’erba, tra quella vegetazione che un tempo fu distrutta per lasciar posto alla vita, quella umana intendo.
Ora che la vita ci ha lasciato, essa ha avuto il sopravvento e domina indisturbata più che mai, come un tempo.
Se mi fermo un attimo, lungo questa distesa di pietre, mi par ancora di udire gli strilli dei bambini, un latrato di un cane o lo scalpiccio dei passi di una vecchia, in questo sentiero che io sto percorrendo.
Ma è solo un’illusione.
Ora posso solo vedere o sentire gli uccelli, qualche gatto alla caccia della sua preda o le api in cerca di nettare.
Quanto tempo è passato? Forse un anno, o dieci, trenta o cento da quando ha avuto inizio la migrazione?
Si sono portasti via tutto e taluni anche il cuore, lasciando questa terra desolata, in preda alla sua rovina, viva solamente nel ricordo di qualche vecchia signora.

sabato 6 aprile 2013

Falchi e falconieri


Agli inizi del mese di gennaio 2013 presso la mia struttura di affittacamere ho avuto il piacere di ospitare dei turisti provenienti dalla zona di Roma. Con mia grande sorpresa si trattava di falconieri con al seguito dei 2 bellissimi esemplari di falco uno messicano e l'altro ................ "non ricordo!!" Vi erano inoltre dei cani di cui mi dispiace non ho le foto, ma altrettanto meravigliosi come i loro compagni di viaggio. Sono rimasta incantata dalla loro bellezza, era per me la seconda volta che li vedevo da vicino. La prima volta che ne vidi uno avevo circa otto anni e per me fu uno strazio vederlo legato e privato della sua libertà........ora dopo oltre 40 anni li ho rivisti si legati, ma allo stesso tempo liberi. Infatti il loro addestratore mi ha raccontato la loro vita e il rapporto speciale che si è venuto a creare sin dalla loro "prima infanzia"!!!! L'amore e la passione che lo spinge per parecchie ore al giorno ad addestrarli, seguirli continuamente, si capiscono e si intendono forse anche più che fra umani........ Confesso che la mattina appena arrivata in giardino, appena aperto il portone e alla vista del falco legato con una particolare catenella........ho avuto il desiderio irrefrenabile di "LIBERARLO", poi la razionalità mi ha spinto a non fare gesti insensati, ma ho confessato immediatamente il pensiero al loro padrone e istruttore Fabio, che davanti alle parole ha sorriso!!! Mi ha proposto di prenderlo col guanto di pelle, ma davanti a quel becco ricurvo, artigli enormi e occhi scrutatori non mi sono fidata per niente!!!Sono felice di averli conosciuti, sia falchi che istruttori, spero ci siano nuovamente buone occasioni per stare insieme. Poi, conoscendomi un pò, sono convinta che tempesterei  Fabio di centinaia di domande per accrescere la conoscenza di queste meraviglie della natura. Grazie per questa occasione che mi avete dato.
 
 
FALCO MESSICANO
 
 
FABIO E IL FALCO
 
 
 
 

lunedì 1 aprile 2013

Programma "Viaggi a Vapore"

 
Leggete e prenotate.............prossimamente iniziano i viaggi, la linea ferrata sarà avvolta dalla nuvola a vapore del famosissimo trenino. Il viaggio vi permetterà di scoprire un territorio a molti sconosciuto. Infatti nel suo percorso, il trenino attraversa dei paesaggi non visibili dalla strada. Costeggierà il lago del Flumendosa,  passerà fra gallerie, arriverà alla cantoniera di Pala 'e Rana - li hanno vissuto per anni i miei nonni, raggiungerà la bella stazione di Bettilli per poi arrivare a Sadali.........Allora, buon viaggio a tutti!!!