Questa la scalinata in pietra per salirci su
Al suo fianco un bell'albero di pere che accarezza la facciata
Il forno per il pane e il sotto per ospitare le galline o la legna
Il sole ti accoglie e ti avvolge penetrando nel profondo della vita
Ma la particolarità del luogo è la presenza di centinaia di piante di fichi d'india. Belle e rigogliose, da sempre viventi in loco a memoria di mio padre che ora ha 82 anni.
Fornivano cibo in periodo in cui la pancia era sempre vuota e venivano consumate sia fresche che secche. Si proprio così! Si faceva la cosidetta "pilarda de figu morisca". Si sbucciavano e si mettevano ad asciugare sui muretti di pietra al sole. Solamente dopo l'essicazione si riportavano a casa per essere conservate per l'inverno. Certamente ci rimaneva ben poco da mangiare, ricche di semi ma avvolte da una membrana così dolce che si ridratava a contatto con la saliva della bocca. A detta di mio padre.........erano ottime!!!!
Sapori unici ormai anch'essi andati in disuso.
Ma almeno una volta all'anno mi reco laggiù per accompagnare babbo........e allora sono i ricordi a raccontare il luogo. I ricordi prendono posto ognuno come era prima, la sorgente era laggiu, l'orto era molto produttivo con una varietà di ortaggi, le piante da frutta erano tante e varie, frutti di ogni genere.
Gli occhi di mio padre si illuminano come il sole che avvolge il luogo. Ora ci rimane solamente che raccogliere le fichi d'india soppravvissute e carichi come muli non ci resta che ritornare a casa e trasformare parte di quei frutti in fantastiche marmellate con cui confezionare le crostate da offrire ai miei ospiti.
Ciao alla prossima!
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