La manifestazione Monumenti Aperti 2014 si è conclusa proprio ieri. Qui a Sadali sono stati tanti i siti nei quali è stato possibile essere accompagnati dalle guide dell'Ecomuseo. Io che vivo qui da parecchi anni, li conosco tutti, ma ce ne era uno in particolare che non vedevo da circa 30 anni. Si tratta de Su fossu de Margiani Ghiani, una bellissima grotta a pozzo situata nel bosco secolare di leccio. La mattina è iniziata con l'incontro presso la zona grotte, si forma il gruppo e con la guida del gruppo speleo di Perdasdefogu ci accingiamo a raggiungere l'ingresso della grotta. Sino a circa 15 anni fa l'ingresso era a pozzo tramite una scala di ferro che con un'altezza di circa 10 metri scendeva giù nel cuore della terra. Ricordo che scendere giù non era proprio piacevole, la scala traballava,
lo spazio era stretto ed angusto........
Ora l'accesso è laterale, gli spazi sono leggermente più agevoli.......per fortuna non sono in sovrappeso!!!! altrimenti non ci sarei entrata!!!
Muniti di caschetto cerchiamo di avanzare e naturalmente il nostro sguardo inizia ad abituarsi all'oscurità, illuminata da una piccola luce posta sulla parte superiore del nostro caschetto. Su fondo sabbia sottilissima e di colore giallo ocra. Prima immagine piuttosto curiosa è stato vedere le radici delle piante, sembravano delle chiome sospese
ed alcune di loro mostravano una trasformazione......stavano diventando stalattiti.
Gli ambienti, dopo il primo tratto, sono ampi e spaziosi, i colori dominanti sono il giallo ocra con tutte le sue sfumature per arrivare al color deciso del mattone.
Vi sono dei fossi sul pavimento che con attenzione occorre superare.
Ogni parete o soffitto è suggestiva.........il nostro stupore davanti a queste meraviglie è grande,
i ricordi assopiti da oltre 30 anni riemergono con vigore. Ricordo di aver poggiato la mano per evitare di scivolare per poi rendermi conto di avere la mano vicino ad un geotritone, che carino! Chiedo subito dove siano, ma non v'è traccia, forse sono nascosti.......si cibano di insetti che noi naturalmente non vediamo. L'unico abitante visibile della grotta è un piccolo pipistrello che serenamente dorme tranquillo e non si muove neanche dopo la foto.
Le stalattiti sono tantissime, sottili come penne,
grandi e affusolate
che tutte insieme creano una suggestione che ti lascia letteralmente a bocca aperta.........e con la bocca aperta dallo stupore rimaniamo ancora ad osservare lo scempio che mani umane hanno perpetrato ai danni di questa meraviglia..........idioti del passato che con le loro firme testimoniano il loro passaggio.
Chissà che orgasmo deturpare una simile meraviglia!!!!!!! Fortunatamente la mentalità è cambiata, oggigiorno certe azioni sono severamente punite ed è giusto che sia così! Si potrebbero cancellare, così dicono gli speleologi, ma forse fanno parte della storia..... chissà! Vi sono tantissime stalagmiti che osservandole da vicino sembra una folla di persone.........
Quando sei dentro la pancia della terra il tempo scorre in modo diverso e dopo circa un'ora siamo già fuori e con dispiacere. Un ultimo sguardo verso il pavimento per trovare degli ossi di animali caduti da quel foro che una volta collegava l'esterno all'interno.
Altri turisti curiosi sono pronti a sostituirci e il gruppo speleo è nuovamente al lavoro. Il nostro percorso prosegue per raggiungere il " Belvedere" e lungo il percorso troviamo un vecchio forno di calce ormai naturalmente in disuso.
Siamo in cima e possiamo ammirare il vasto paesaggio che davanti a noi si delinea.
Boschi di leccio e fragore d'acqua intenso ci accompagnano sul momento e spero in futuro.
Grazie a tutti per la bella manifestazione.
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