La settimana santa, Sa Chida Santa, rappresenta uno dei momenti di più intensa religiosità popolare per il continuo avvicendarsi di rituali suggestivi che vengono coralmente ed emotivamente vissuti dall'intera comunità.
NEL PASSATO A SADALI
I riti della Settimana Santa erano organizzati da "sa cunfraria", la confraternita, associazione religiosa formata da soli uomini, i quali avevano in chiesa una cappella, ove custodivano la cera e le candele. Essi allestivano e facevano la guardia al sepolcro, che veniva adornato con "su nenniri" (grano appena germogliato); inoltre andavano in giro facendo rumore con due strumenti arcaici "sa matracca" e "is arraneddas" (le raganelle), per avvertire i fedeli che stava per iniziare la messa, dato che in questo periodo non si potevano suonare le campane e, sempre con tali strumenti, andavano a chiedere la legna da usare il Sabato Santo per la benedizione del fuoco e dell'acqua. Infine il giorno di Pasqua organizzavano "s'incontru" (l'incontro) ossia le due processioni, una con il Cristo Risorto, l'altra con la Madonna, le quali, seguendo percorsi diversi, si incontravano dinanzi alla chiesa di San Valentino.
Una consuetudine ormai caduta in disuso si svolgeva il giorno di Pasquetta "sa di de is loris" (il giorno dei frumenti), quando si portavano le palme benedette nei campi, per auspicare un buon raccolto.
(tratto dal libro SADALI Ambiente Tradizioni Grotte)
Un ottimo modo per conoscere le nostre tradizioni e per conoscere Sadali, lontani dai soliti schemi di promozione turistica, sterili e freddi.
RispondiEliminaGrazie Carlo, spero che questo mio semplice impegno sia premiato da tanti turisti che visiteranno il nostro splendido paese. I segnali ci sono, bisogna vedere con occhi diversi e saperli cogliere.
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