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giovedì 11 aprile 2013

Racconti: Una traccia



 
Malgrado il tempo si fosse rimesso, tutto intorno a me era rimasto immutato.
Ciò che era stato di una civiltà, di una vita, si era dissolto nel nulla.
Ruderi di vecchie case testimoniano ciò che è scomparso, ciò che non tornerà mai più.
Mentre mi sposto più avanti, in questo piccolo sentiero tracciato dal tempo e dal passaggio di innumerevoli persone, la mia fantasia vaga alla ricerca del tempo che fu.
Pezzi di ferro arrugginito, legno marcio e pietre sconnesse sono tutto quello che è rimasto,….una traccia.
Una traccia nascosta tra l’erba, tra quella vegetazione che un tempo fu distrutta per lasciar posto alla vita, quella umana intendo.
Ora che la vita ci ha lasciato, essa ha avuto il sopravvento e domina indisturbata più che mai, come un tempo.
Se mi fermo un attimo, lungo questa distesa di pietre, mi par ancora di udire gli strilli dei bambini, un latrato di un cane o lo scalpiccio dei passi di una vecchia, in questo sentiero che io sto percorrendo.
Ma è solo un’illusione.
Ora posso solo vedere o sentire gli uccelli, qualche gatto alla caccia della sua preda o le api in cerca di nettare.
Quanto tempo è passato? Forse un anno, o dieci, trenta o cento da quando ha avuto inizio la migrazione?
Si sono portasti via tutto e taluni anche il cuore, lasciando questa terra desolata, in preda alla sua rovina, viva solamente nel ricordo di qualche vecchia signora.

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